La Carbossiterapia è una terapia utilizzata in Medicina per il trattamento di varie patologie, mediante la somministrazione per via sottocutanea e intradermica, di anidride carbonica allo stato gassoso.
La Carbossiterapia, provocando vasodilatazione e riattivazione del microcircolo, migliora il flusso sanguigno e il metabolismo cutaneo, aumentando l’ossigenazione dei tessuti.
L’utilizzo di questo gas determina una migliore regolazione del flusso ematico locale agendo sulla muscolatura liscia delle meta arteriole ed inducendo inoltre un miorilassamento anche degli sfinteri capillari tale da realizzare un aumento sia della velocità che dell’entità stessa del flusso ematico locale.
Ovunque ci sia una alterazione del micro circolo sussiste indicazione al trattamento:
- Angiopatie organiche e funzionali (AOCP-Sdr.di Reynoud-Ulcere Difficili)
- Medicina Estetica:trattamento della cellulite e delle adiposità localizzate e biostimolazione viso corpo
- Dermatologia (es.psoriasi)
- Ginecologia (es.disturbi della menopausa)
- Artropatia
Trova sicuramente massima espressione nel trattamento della PEEPS (pannicolopatia edemato-fibro sclerotica), Adiposità Localizzate (AL)ipertrofico-iperplastica in eccesso, agendo con il duplice meccanismo lipolitico e riabilitativo del microcircolo.
Si tratta di un TRATTAMENTO RIABILITATIVO DEL MICROCIRCOLO
La terapia è indolore grazie alla moderna tecnologia. La frequenza delle sedute è solitamente una alla settimana, ed il numero di sedute che di solito comprende “un ciclo di trattamenti è 6-15 a seconda dell’area interessata”. La durata del trattamento varia in media da 10 a 20 minuti, ed il ritorno alle normali attività è immediato.
La carbossiterapia può essere utilizzata anche in quadri di alopecia androgenetica femminile da climaterio.
La migliorata vascolarizzazione ed ossigenazione dei tessuti infatti, determina effetti rigenerativi sulle cellule e induce stimolazione dei bulbi dei capelli atrofizzati.
Gli effetti sono oltremodo amplificati da un trattamento associato con lasomministrazione intradermica di polinucletidi HPT.
Sussistono delle condizioni patologiche che ne controindicano l’utilizzo però: insufficienza renale grave, insufficienza cardiaca e respiratoria, insufficienza epatica, tachiaritmia, anemia grave, TVP e TVS e flebiti, gangrena gassosa, gravidanza.
La carbossiterapia può essere integrata con la mesoterapia lipolitica in un percorso dedicato alla PEPS.